L’ortodonzia per raddrizzare i denti e correggere il morso
Secondo l’American Association of Orthodontists sono 4,5 i milioni di persone che portano diversi generi di apparecchi dentali per raddrizzare i denti e migliorare sia la gradevolezza estetica che la salute del sorriso. In questo contesto ha sempre maggiore importanza la figura dell’ortodontista, un dentista con una formazione clinica specifica per curare le malocclusioni, ovvero le posizioni scorrette del morso. La malocclusioni possono derivare da irregolarità del dente o da problemi mandibolari.
Quali sono i motivi per cui i vengono i denti storti?
Le ragioni, secondo Terry Pracht, medico chirurgo dentista ed ex presidente dell’American Association of Orthodontics, sono di natura ereditaria o ambientale.
I fattori ereditari comprendono i denti storti o i denti eccessivamente lontani tra loro. Inoltre ci sono le malocclusioni, ovvero le posizioni scorrette del morso.
I fattori ambientali possono essere invece alcuni atteggiamenti come la suzione del pollice o la spinta della lingua. Oppure incidenti occorsi alla mascella, che possono portare ad avere denti storti.
Come si curano i denti storti e le malocclusioni?
Le fasi del trattamento sono essenzialmente 3:
- L’apparecchio – Si utilizza solitamente un apparecchio specifico per creare spazio nella bocca. Ce ne sono di diversi tipi, ad esempio gli espansori per aumentare la larghezza del palato oppure le barre linguali per allargare la mandibola inferiore.
- Correzione – La successiva fase è quella correttiva, che interviene quando l’arco ortodontico è ormai fissato sui denti. I denti si allineano e poi si raddrizzano, così come vengono corrette le malocclusioni, in un lasso di tempo che dipende dalla gravità delle situazioni e dall’irregolarità dei denti e dai problemi gengivali.
- Mantenimento – In seguito alla rimozione dell’apparecchio, i denti vengono monitorati tramite l’uso di apparecchi di contenzione (fissi o mobili) e con visite ortodontiche di controllo effettuate circa due volte l’anno.
Come sono fatti gli apparecchi?
Trent’anni fa, gli apparecchi erano costituiti da larghe fasce di metallo che circondavano ciascun dente. Venivano fissati sia sul lato del dento che da verso la guancia, sia verso quello che da verso la lingua, in base alle indicazioni date dall’ortodontista.
Oggi sono radicalmente diversi e sono costituiti da minuscole placchette di metallo o ceramica posizionate sulla superficie frontale del dente. Queste placchette sono fissate con un materiale simile alla colla e delle bande metalliche possono essere usate sui denti posteriori. Gli archi metallici sono fili posti all’interno delle placchette e sono composti da un lega di nickel e titanio che reagisce al calore. Con il calore della bocca si riscaldano, andando ad esercitare una pressione costante sui denti, esattamente come quando i fili dell’arco sono stretti nello studio dell’ortodontista.
C’è poi un’alternativa più recente: il sistema Invisalign. Questo sistema utilizza una serie di apparecchi mobili e trasparenti da indossare durante il giorno e durante la notte per favorire il riallineamento dei denti. Per mangiare, lavarsi i denti e passare il filo interdentale, questi bite possono essere tranquillamente rimossi.
Come va pulito l’apparecchio?
Per pulire l’apparecchio è sempre meglio, chiaramente, consultare il proprio professionista di fiducia. In ogni caso si può scegliere tra:
- Spazzolini manuali (specifici per l’ortodonzia)
- Spazzolini a batteria
- Spazzolini elettrici
- Spazzolini ultrasuoni
Le regole da seguire sono tre:
- Lavare i denti 2 o 3 volte al giorno oscillando lo spazzolino avanti e indietro con un angolo di 45 gradi.
- Rimuovere la placca sul margine gengivale per prevenire l’infiammazione del tessuto gengivale
- Posizionare lo spazzolino ad angolo rispetto al margine gengivale e spazzolare delicatamente intorno alle placchette per rimuovere la placca e i residui di cibo
Altri strumenti per la pulizia interdentale sono:
- Filo interdentale
- Filo interdentale ortodontico
- Stimudent (stuzzicadenti professionale)
- Proxabrush (spazzolino interdentale) se vi è spazio fra i denti
- Idropulsori per rimuovere residui di cibo e irrigare i tessuti delle gengive eliminando i batteri che causano malattie e alito cattivo
- Antibatterico
- Colluttori disinfettanti da banco, da usare da soli o insieme all’idropulsore
Il dopo apparecchio
Non appena l’ortodontista decide che l’apparecchio può essere rimosso, è molto importante indossare una contenzione, ovvero una maschera di plastica, durante il giorno o la notte. Dopo averla portata, la contenzione si può pulire con acqua calda o con spazzolino e dentifricio e va riposta in un astuccio di plastica.
Il consiglio migliore rimane sempre quello di recarsi almeno due volte all’anno dal proprio professionista dentale per la pulizia dei denti e dall’ortodontista per i consueti appuntamenti di mantenimento.
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